S.I.P.E.M. SoS E.M.


S.I.P.E.M. Supporto Sociale E.R.  (Società Italiana di Psicologia dell'Emergenza, sez. Emilia Romagna) è una associazione di volontariato Onlus, costituita nell'ottobre del 2007 esclusivamente a fini di solidarietà e di impegno civile per operare nel campo emergenziale.

I suoi soci mettono a disposizione competenze in primo luogo psicologiche, come il pronto soccorso psicologico e la valutazione iniziale, e competenze sociali ed organizzative.


Cos'è la psicologia dell'emergenza


In Italia la Psicologia dell’Emergenza nasce “ufficialmente” il 10/10/1987 quando a seguito del terremoto dell’Umbria il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi riunito in seduta approvò un comunicato pubblicato sul Giornale dell’Ordine Nazionale in cui si attivava l’intera comunità degli Psicologi a supporto delle vittime.

 

La Psicologia dell'emergenza è il settore della psicologia che si occupa degli interventi clinici e sociali in situazioni di calamità, disastri e crisi. Più in generale, è il settore che studia il comportamento individuale, gruppale e comunitario in situazioni "estreme".

Nata a partire dalla Psicologia Militare, dalla Psichiatria d'Urgenza e dalla Disaster Mental Health, si è progressivamente sviluppata come insieme di tecniche d'intervento e, soprattutto, modelli di "inquadramento concettuale" degli eventi cognitivi, emotivi e relazionali tipici dell'emergenza.

Essa rappresenta un modo trasversale di ricomporre contributi di pensiero e di ricerca di varie branche della Psicologia, applicandole allo specifico delle situazioni "non ordinarie" o degli eventi "acuti".

Ambiti applicativi della psicologia dell'emergenza, sul versante clinico, sono quindi ad esempio la formazione preventiva al personale del soccorso (fase pre-critica); gli interventi immediati di supporto e consulenza (fase peri-critica); valutazioni di follow-up ed interventi di sostegno a medio termine (fase post-critica). Gli interventi clinici di psicologia dell'emergenza si possano rivolgere alle vittime "primarie" (i soggetti direttamente coinvolti dall'evento critico), alle "secondarie" (parenti e/o testimoni diretti dell'evento) e "terziarie" (i soccorritori intervenuti sulla scena, che spesso sono esposti a situazioni di particolare drammaticità).

Parte essenziale della professionalità dello psicologo dell'emergenza (oltre alle competenze di base di "soccorritore", a quelle specifiche di psicologo, ed a quelle specialistiche di gestione emotivo-relazionale delle situazioni di crisi), é l'approfondita conoscenza del sistema dei soccorsi, della sua organizzazione e dei diversi ruoli funzionali rivestiti dagli altri "attori" dello scenario emergenziale; la necessità di operare a stretto contatto con aspetti "pragmatici" ed organizzativi molto peculiari è infatti uno degli assetti fondamentali del lavoro psicologico in emergenza. Le dinamiche istituzionali che avvengono in situazioni di crisi sono specificatamente studiate dal settore della psicologia organizzativa dell'emergenza.

Su un versante sociale, sono inoltre parte integrante della psicologia dell'emergenza le attività di studio della percezione del rischio (Risk Perception) e della comunicazione del rischio (Risk Communication), particolarmente utili per comprendere le rappresentazioni che la popolazione ha di certi tipi di rischi, e per impostare di conseguenza comunicazioni di emergenza più efficaci.

Diffusa soprattutto nel mondo anglosassone a partire dai primi anni '80, negli ultimi anni si è articolata anche in Italia, dove ha iniziato a diventare oggetto di insegnamento universitario in diversi Atenei (Padova, Milano-Cattolica, Bologna), ed ad integrarsi sempre di più nelle attività formative e di intervento della Protezione Civile e degli altri Enti ed organizzazioni operanti nell'ambito del soccorso (Croce Rossa, ANPAS, Misericordie, Forze Armate, Forze dell'Ordine, etc.). Gran parte dell'iniziale attività di promozione e sviluppo della psicologia dell'emergenza italiana, sia nel settore "protezione civile" che nel settore "cooperazione internazionale", è stata svolta dalle associazioni di volontariato professionale psicologico, quali Psicologi per i Popoli e la SIPEm.

 

L’impegno profuso in tale ambito fino ad oggi ha condotto oltre che alla ulteriore definizione di questo campo di intervento anche al riconoscimento ufficiale dell’attività psicosociale nel sistema di Protezione Civile con il D.P.C.M. 13 giugno 2006 “Criteri di massima sugli interventi psico-sociali da attuare nelle catastrofi” pubblicato sulla G.U n°200 del 29 Agosto 2006.

Oltre a dare direttive per l’inserimento della funzione di supporto psicosociale nella rete organizzativa dei soccorsi la D.P.C.M. individua quali destinatari dell’intervento singoli o gruppi che si trovano nella posizione di: vittime, testimoni, familiari delle vittime, i soccorritori volontari e professionisti.

 “Nel contesto degli interventi a sostegno delle vittime di eventi catastrofici e' necessario prestare massima attenzione ai problemi di ordine psichiatrico-psicologico che possono manifestarsi sulle popolazioni colpite e sui loro soccorritori. Essi possono palesarsi in fase acuta o evolvere in modo subdolo, con ripercussioni, anche nel lungo periodo.

E' inoltre opportuno osservare che le catastrofi possono produrre sugli individui effetti di lunga durata e mettere a dura prova le capacità di reazione e di adattamento sia del singolo individuo che dell'intera comunita'. Si assiste infatti in questi casi al venir meno delle risorse di autoprotezione, normalmente presenti in un gruppo di individui che condividono le stesse abitudini di vita, e pertanto e' necessario che gli interventi psico-sociali adottati tengano in massima considerazione le caratteristiche specifiche di quel territorio e della comunità che lo abita.”

 

La Direttiva prevede la costituzione di Equipe Psicosociali per le Emergenze (EPE): “L'equipe, in rapporto alle varie fasi dell'intervento ed agli specifici bisogni emergenti, deve provvedere alla tutela della salute psichica attraverso l'attivazione di tutte le risorse personali e comunitarie; garantire, oltre alla raccolta delle domande di aiuto spontanee, processi di identificazione attiva dei bisogni; incentivare i processi di autodeterminazione, riconoscendo ad ogni destinatario dell'intervento il diritto di operare scelte consapevoli relativamente alla propria salute; tutelare la dignità ed il rispetto della persona in tutte le azioni di soccorso, supportando la decodifica delle differenze e delle specificità culturali dei destinatari e vigilando affinché' non insorgano processi di stigmatizzazione, in particolare attraverso l'etichettamento di comportamenti che potrebbero sembrare anomali se separati dal contesto in cui sono rilevati; porre particolare attenzione alla distribuzione delle informazioni utili ad attivare comportamenti auto protettivi e di riorientamento adattativo e fornire strumenti per facilitare la comunicazione, la comprensione e l'utilizzo delle informazioni stesse; garantire la raccolta e la conservazione accurata dei dati utili all'intervento, al fine di permettere una costante azione di monitoraggio degli interventi stessi.”

 

“L'equipe, che trova la sua sede di lavoro nei locali di una struttura fissa o mobile, opera in prossimita' del Posto medico avanzato (PMA) e presso i luoghi di raccolta, smistamento e accoglienza della popolazione.

 

” Ad essa deve essere garantita la sicurezza e la riservatezza per lo svolgimento delle attivita' di colloquio oltre che un adeguato spazio per le attivita' di gruppo e di coordinamento.I suoi operatori dovranno essere riconoscibili attraverso casacche o giubbotti di colore verde a cui va apposta la sigla «PSIC»

 

 

Nel 2006 a seguito della partecipazione del gruppo di Psicologia dell’Emergenza dell’Osservatorio Psicologi Parmensi (www.opp-psi.it) al “1° Convegno Nazionale di Psicologia dell’Emergenza” nella ex polveriera di Marco di Rovereto nacque la determinazione di mettere a disposizione della Protezione Civile di Parma una squadra di Psicologi volontari a supporto delle situazioni di emergenza, anche su indicazione della Dott.ssa Adriana Volpini funzionaria del Dipartimento di P. C. Nazionale che in quell’occasione incoraggiò gli Psicologi a “forzare” nelle loro realtà territoriali l’attuazione del succitato D.P.C.M.

Tale proposta venne formalizzata all’Assessore provinciale alla P.C. dott. Gabriele Ferrari che immediatamente e con entusiasmo favorì il progetto.

 

Nel 2007 si è costituita a Parma la sezione regionale di SIPEM SoS Emilia Romagna che venne individuata come la struttura operativa idonea a fungere da collettore per le competenze già presenti sul territorio al fine di realizzare il compito di intervento psicosociale nel sistema di Protezione Civile. L’Associazione forte del know how dell’Associazione Nazionale SIPEM (Società Italiana di Psicologia dell’Emergenza, www.sipem.org), si propone di collaborare con Protezione Civile per:

- rendere fattiva la partecipazione attiva come “Volontariato Psico-Sociale” che affianca ed integra le attività della Protezione Civile e supporta l’attività dell’A.U.S.L..

- promuovere e valorizzare la figura dello Psicologo in contesto emergenziale come professionista che necessita di competenze qualificate e specifiche

- promuovere occasioni di formazione specialistica per i colleghi Psicologi ed i Volontari che siano disponibili a intervenire in ambito Emergenziale Psicosociale.


L'Associazione persegue i seguenti obiettivi:

- Intervento di supporto psico-sociale in situazioni di maxi emergenza alle vittime, alla comunità colpita ed ai soccorritori

- Studio e ricerca di modelli e tecniche di intervento psico-sociale in situazioni di maxi emergenza

- Formazione ed aggiornamento degli operatori impegnati in situazioni di maxi emergenza

- Informazione e sensibilizzazione delle Istituzioni, degli operatori di soccorso e della popolazione rispetto alle tematiche della psicologia dell'emergenza.

I soci volontari di SIPEm SoS sono organizzati in squadre multidisciplinari (NOPE) formate per operare in situazioni di maxi emergenza con interventi specifici di supporto psico-sociale. SIPEm SoS ha partecipato e partecipa ad esercitazioni di Protezione Civile e Difesa Civile.


 

I soci volontari di SIPEM SoS Emilia Romagna oltre ad avere partecipato in questi anni a diverse esercitazioni, tra cui sul territorio parmense “Sisma 2007”che ha coinvolto circa 500 persone tra corpi organizzati e volontari, hanno contribuito alla organizzazione del Master di II° livello “Psicologia delle emergenze e psicotraumatologia” promosso per l’Anno Accademico 2007-2008 dalla Facoltà di Psicologia, dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia e dal Dipartimento di Studi politici dell’Università degli Studi di Parma.

altri interventi.................





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